Ho dormito sulle tue scapole
tra due scogli
bagnati d’umido
riscoprivo la vecchia data:
le miniere del sonno
erano ormai le sole
a sapere ancora
ciò che avevo atteso.
Ho dormito sulle tue scapole
tra sassi e rumori:
la quiete
è venuta a trovarmi
ma era solo l’ennesimo
scherzo bugiardo
del sole tra le nuvole.
Ho dormito sulle tue scapole
dove ogni mia traccia
ha perso efficacia:
contro il metallo del giorno
l’orizzonte ora brilla
di materia nuova,
sale divino
di queste nostre pietanze.
Ho dormito sulle tue scapole
perchè altrove non v’era rifugio:
le palpebre stanche
annunciano ai venti
che tu
sei la lingua di fiume
tra la terra promessa
e il purgatorio.